Azzurro
Liechtenstein, non vogliamo i nomi, ci bastano i cognomi
"Se poi non si vuole, per questioni etiche e morali, "fare i nomi" , almeno ci si decida, si facciano solo i "cognomi", ci possono bastare e ci accontenteremmo anche di questi."
venerdì 29 febbraio 2008
" i soffi vitali che tanti non sentono , non vedono e non ascoltano "
"Acme del Pensiero"
" i soffi vitali che tanti non sentono , non vedono e non odono"
"Ho sempre guardato con indifferenza i molti maschi che si picchiavano per il gusto di essere vincenti; come ho sempre ritenuto noioso chi ostenta oggetti, parla della mondanità come il fulcro dell'esistenza o si agghinda come un albero di natale per uscire il venerdì sera.
Un certo modo di essere borghese non soltanto non mi appartiene, ma lo trovo ridicolo. La grandezza che taluni mostrano è ai miei occhi una debolezza di carattere e di interiorità."
" i soffi vitali che tanti non sentono , non vedono e non odono"
"Ho sempre guardato con indifferenza i molti maschi che si picchiavano per il gusto di essere vincenti; come ho sempre ritenuto noioso chi ostenta oggetti, parla della mondanità come il fulcro dell'esistenza o si agghinda come un albero di natale per uscire il venerdì sera.
Un certo modo di essere borghese non soltanto non mi appartiene, ma lo trovo ridicolo. La grandezza che taluni mostrano è ai miei occhi una debolezza di carattere e di interiorità."
Il rapporto tra le religioni per i paesi islamici.
da "La verità che non sapete"
nei paesi islamici non c'è spazio per altre religioni
Quando si parla del rapporto fra libertà religiosa e islam, una cosa è la teoria e l’altra è la pratica. La legge dell’islam, la sharia, permette ai «popoli del Libro», i cristiani e gli ebrei, la pratica privata del culto ma non il proselitismo. Le genti «del Libro» sono nella condizione precaria di dhimmi, «protetti». Quanto ai seguaci di religioni non «del Libro», non godono neppure della libertà di culto. Proprio perché si ritiene che il marito influisca sulla fede della mogli, la sharia autorizza un musulmano a prendere una moglie «del Libro», mentre un uomo cristiano o ebreo non può sposare una donna musulmana.
nei paesi islamici non c'è spazio per altre religioni
Quando si parla del rapporto fra libertà religiosa e islam, una cosa è la teoria e l’altra è la pratica. La legge dell’islam, la sharia, permette ai «popoli del Libro», i cristiani e gli ebrei, la pratica privata del culto ma non il proselitismo. Le genti «del Libro» sono nella condizione precaria di dhimmi, «protetti». Quanto ai seguaci di religioni non «del Libro», non godono neppure della libertà di culto. Proprio perché si ritiene che il marito influisca sulla fede della mogli, la sharia autorizza un musulmano a prendere una moglie «del Libro», mentre un uomo cristiano o ebreo non può sposare una donna musulmana.
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