da Webeconoscenza
Cattivi pensieri
Se l’esempio viene dall’alto, potrei anche pensare che quel giudice amico di papi e dei suoi ministri, ci ha dimostrato che non esistono più obblighi morali.
Per cui l’arbitro può andare a pranzo con l’allenatore anche due ore prima della partita, e l’avvocato e il giudice, in fin dei conti possono giocare a tennis tutte le sere, e il fornitore potrebbe anche essere il genero del presidente della commissione di gara.
Qual’è il problema? E se l’ambulanza carica un paio di parenti e li porta a far le spese che problema c’è. Tanto il viaggio era già pagato dallo stato.
E se oltre ai parenti carichiamo sulla macchina di servizio qualche cantante e qualche ballerina, forse il lavoro diventa meno noioso. E non c’è davvero nulla di male.
Cattivi pensieri. L’etica è qualcosa di etereo, di impalpabile e ormai superato. Ognuno può ergersi a arbitro di se stesso e in alcuni casi di tutti. Perchè il consenso legittima.
Legittima i comportamenti oltre la morale. E in fin dei conti basta confondere i propri confini con quelli del mondo e il gioco è fatto. Cattivi pensieri. Oggi vado a cena con un gruppo di amici e domani in Bateo, cercando di scacciare dalla mente queste elucubrazioni noiose e pericolose.