sabato 29 marzo 2008
Perchè non si può censurare il film anti-Corano.
da "E' sul web il film anti-Corano, si temono attentati".
Già il mio precedente post sull'argomento aveva provocato forti reazioni di qualcuno, in pratica ero stato tacciato di ipocrisia.
Mi si accusava di essere un benpensante ed un ometto di sinistra; poco m' importa.
Per me rimane sempre valida la considerazione che ci sono cose a cui l'occidente non si può piegare, che non può proibire semplicemente per decreto o per legge un libro o un film, cose a cui non può rinunciare.
Su queste idee si regge la nostra Democrazia ed a nessuno, nemmeno ad un Presidente delle Repubblica o ad un Primo Ministro, è permesso limitare il diritto di libertà del cittadino e dell'individuo.
Sta proprio qui il dilemma, il problema ed il motivo di incomprensione e di scontro, in questo semplice principio di libertà, che l'Islam non ha ancora compreso, che non rientra negli schemi mentali di quei popoli e di quella società.
Anche io la penso e giudico che "non è mai apprezzabile che vengano colpiti i sentimenti religiosi altrui", dico di più, aggiungo anche che non mi piace lo siano.
Aggiungo anche che il film mi pare superficiale, odioso, sciocco, e che non ho alcun desiderio di vederlo, che criticherei la sua uscita ed il suo messaggio, al pari e come ho criticato le stupide idee e posizioni di Calderoli sull'Islam.
Ma qui mi fermo, qui si fa largo quel principio di libertà che nemmeno io voglio intaccare ed a cui, come occidentale non riesco, non posso e non voglio rinunciare.
Quel principio è il fondamento della nostra democrazia, è il risultato di secoli di storia e di lotte che non posso dimenticare ed a cui anche l'Islam si dovrà piegare.
domenica 23 marzo 2008
La croce di ogni uomo
la croce dell'uomo
Quanto accaduto, Santità, diventa grande perché è così simile a quante accade anche oggi, quotidianamente, in così tante parti del mondo.
Ripensiamo perciò a quanto accaduto, ma ancora di più pensiamo a quanto ancora accade.
I nostri occhi guardano, con pari intensità e con inalterata angoscia, a tutti quegli uomini che portano, collettivamente o individualmente, ancora oggi e ogni giorno, la loro "croce".
Il loro dolore sembra eterno, eterna la loro sofferenza, facciamo si che non non sia eterno anche per noi il consueto gesto di percuoterci costantemente il petto; un inconscio segno di immutata colpa.
Diamo a tutti almeno la speranza, affinchè non rischi anche questa di diventare eterna.
La Pasqua è la festa della resurrezione dei cristiani, mi piacerebbe
sabato 22 marzo 2008
Rabbia
"all'Italia non basterebbe una tirannide"
"E, prima che si scateni il "putiferio", premetto che non sto parlando di pulizia etnica, di stupro razziale o quant'altro: mi riferisco alla giustizia, alla razionalizzazione dei capitali, alla meritocrazia. Per ristabilire l'ordine organico del Paese non sarebbero sufficienti due legislature con pieni poteri, né vent'anni di dittatura illuminata. Forse, l'unica soluzione sarebbe fare "tabula rasa" dello Stato, ripartendo da Adamo ed Eva, e ricostruire tutto."
Vite
da Blusfumato
voglio una vita serena
Ne ho piene le palle.
Di star male, di buttarmi a capofitto, di credere, di sperare, di sognare, di rischiare, di lasciarmi coinvolgere, di credere che “questa volta..”, di affidarmi, di darmi, di essere quello che sono.
Perchè quelle dovrebbero essere cose belle e invece no, sono sempre, sempre solo delusioni, dolori, lacrime, fumo.
E che brutto non sentire nemmeno un “mi dispiace”, o “scusa”.. ma una voce fredda come se leggesse un programma elettorale.
E mi sfogo in un cazzo di blog che fino a ieri non sapevo se tenere aperto o no e così la risposta arriva da sola, unica nota positiva.
Cerco appigli, li troverò, come sempre.. e mi costruirò una base di cemento, mi ci metterò sopra e attorno ci farò dei muri spessi, impenetrabili, inespugnabili.. che in trent’anni ancora non mi ero costruito e forse, forse è ora.
“Io… voglio una vita tranquilla
Perché è da quando son nato che sono spericolato
Io… voglio una vita serena
Perché è da quando son nato… che è
Disperata…”
Blogger malattia
Rehab per blogger aka sto cercando di smettere
"Ridurre, bisogna ridurre. La vita è là fuori non dentro ad un browser.
Me lo ripeto da giorni e quindi mi modero. Mi sono messo anche un cerotto (concentrato omeopatico di RSS Atom 100), ma nulla… E’ difficile non pensare in modalità “post”, è difficilissimo non bloggare. E’ una malattia ormai, lo so".
mercoledì 19 marzo 2008
Tutto il mondo è paese, ecco i pregiudizi sul Tibet.
Questa è una delle risposte che trovate al post "Le false notizie cinesi sulla rivolta Tibetana"
dimostra come sia possibile, anche in Italia , avere stupidi pregiudizi su tragedie come quelle del Tibet. Tutto il mondo è paese per esercitare la disinformazione e la cattiva coscienza come si vede.
"In questi giorni tutto il mondo ha visto cosa sta accadendo in Tibet"
veramente abbiamo visto pochino.
mi dovresti spiegare per quale motivo dovremmo fidarci dei fanatici del "governo tibetano in esilio" e non delle fonti cinesi. ti stanno sul cazzo i cinesi? dillo , almeno ti dimostreresti onesto intellettualmente.
le notizie date dalle fonti cinesi corrispondono sostanzialmente a quanto riportato dal corrispondente dell' Economist, uno dei pochi che è davvero sul posto e non scrive da pechino o shanghai.
un po' di intelligenza e analisi critica sulle valanghe di balle e di letame che si sta buttando sui cinesi non farebbe male.
solidarietà con il popolo Cinese. Anche i Tibetani sono Cinesi.
Non ho chiesto se anche l'autore è cinese e se magari fa parte del partito. Ho il fondato sospetto che si tratti del premier Wen Jiabao.
venerdì 7 marzo 2008
La morte non serve a nessuno e non ha prezzo.
Ma la morte non «serve» a niente. Non può insegnare nulla a nessuno, non ha prezzo, non è esemplare: cercare di darle una funzione sociale è soltanto consolatorio e magari orribile. La morte non è utile a nessuno: ma meriterebbe lo stesso riguardo e rispetto.
Lietta Tornabuoni
"Le violenze senza fine e senza storia".
Ancora una volta la stupidità regna sovrana nelle ampie periferie del mondo, impressiona la facilità nel delinquere delle bande giovanili.
Sempre piene di odio nel confronto dei diversi, considerati sempre il nemico da odiare, colpire e combattere.
Poco importa se i diversi a volte sono gli ebrei, a volte gli omosessuali o gli extracomunitari, in questo casi filippini.
Si cerca sempre nell'odio verso gli altri, e sopratutto nei confronti dei "diversi", una sorta di rivincita alle proprie sfortune, alle proprie disgrazie, alle proprie colpe, alla propria vita che pare a volte inutile e banale.
martedì 4 marzo 2008
Le reliquie della fede.
Il corpo di Padre Pio meritava maggiore pietà umana.
Solo i poveri di "spirito" hanno bisogno di reliquie per ricordarsi di una santità a loro diversamente non immaginabile.
Non vi è nulla nè di grande nè di trascendentale in questa adorazione, quasi pagana, di un corpo privo di vita, di un corpo in decomposizione che merita solo umano rispetto e pace eterna.
Vi si legge, al contrario, solo la pochezza degli uomini e delle loro menti.
domenica 2 marzo 2008
le condizioni degli italiani
Crescita zero ? Quello che mi preoccupa riguarda il PIL
Mentre politici e gerarchie ecclesiastiche "ingaggiano" battaglie sulla salvaguardia dei feti (anche più che condivisibili, almeno in parte), mi domando perché nessuno si preoccupi delle condizioni di chi è già venuto al mondo
sesso ? si grazie.
sesso ? si grazie
"Il sesso, tra due persone consapevoli che quello che stanno facendo è un momento di piacere reciproco senza per forza avere poi risvolti sentimentali, è bello ed è generalmente un gran bel sesso."
Laureati italiani all'estero.
Giusto per ricordarmi da dove vengo.
"Quando mi capita di spiegare la situazione nella quale si trova un ventenne laureato in Italia, nessuno si capacita di come nel nostro Bel Paese possiamo andare avanti in questa maniera. E di come continueremo ad andare avanti nei prossimi anni (Silvio, Walter, tanti cari saluti)."
sabato 1 marzo 2008
Le colpe della società e degli adulti
Ancora violenza di gruppo.
Se a volte appaiono incomprensibili le motivazioni che spingono i giovani a compiere simili atti, ancora più incomprensibile appare il distacco degli adulti rispetto al problema.
E' questo che è veramente orrendo e tragico.
E' amara e tristissima la considerazione che una società che vive con tanta indifferenza la propria impossibilità ad educare le nuove generazioni è una società destinata all'estinzione.
Questa è solo una società che muore.